Day: 5 marzo 2012

Il Milan corre, la Juventus cammina

Il Milan corre, la Juve è da un po’ che passeggia e così i favoriti per lo scudetto ora sono davvero di diritto i rossoneri. A Palermo si rivede Ibracadabra, autore di una tripletta e di una gara da incorniciare, mentre i bianconeri si fanno fermare in casa dal Chievo e confermano qualche problemino in fase offensiva. Alle loro spalle, scatto Lazio, che vince il derby contro la Roma, grazie anche ad alcuni episodi favorevoli, e lascia l’Udinese, zero a zero al Friuli contro una coriacea Atalanta, al quarto posto. Ancora male l’Inter, che evita in extremis l’ennesimo tracollo casalingo, rimontando due gol al bel Catania di Montella. Vola anche il Napoli, che vince a Parma grazie ad alcune sviste arbitrali. In coda vittorie importantissime per Siena e Bologna, negli scontri diretti contro Cagliari e Novara, mentre il Cesena cade a Firenze e la Viola torna a respirare. Due a due tra Lecce e Genoa, in una partita ricca di emozioni.
BOLOGNA – NOVARA            1-0 (Acquafresca)
         In una Bologna triste per la scomparsa di Lucio Dalla (simbolo cittadino e grande tifoso rossoblu, per i suoi funerali l’orario della partita è stato posticipato), la squadra di Pioli coglie tre punti fondamentali in ottica salvezza, condannando quasi definitivamente, anche se il campionato è ancora lungo, i piemontesi. Bologna subito pericoloso con Rubin, poi Di Vaio si fa parare un rigore da Ujkani, poi Ramirez e Diamanti, tra i più ispirati, sfiorano il bersaglio grosso. Primo tempo dominato dai padroni di casa. Nella ripresa il copione non cambia: una percussione di Rigoni è l’unica occasione del Novara (e Caracciolo viene espulso dalla panchina), mentre il Bologna continua a spingere con Di Vaio e Diamanti. Il gol arriva con un’azione di sfondamento e lo segna Acquafresca dopo due pali consecutivi di Perez e Di Vaio (82’).
I MIGLIORI:        Gillet, Diamanti, Perez, Mudingayi, Acquafresca; Ujkani, Morganella
I PEGGIORI:       Pulzetti, Ramirez, Di Vaio; Garcia, Pesce, Jeda, Caracciolo, Rubino
FIORENTINA – CESENA         2-0 (Moras(aut), Nastasic)
         Vince senza entusiasmare la Fiorentina di Rossi, che con questi tre punti si allontana dalla zona retrocessione e inguaia ancor di più il Cesena, squadra con tanta qualità ma, al momento, poco carattere. I Viola si fanno sotto con Pasqual e Lazzari, ma poi Jovetic deve fermarsi per un problema muscolare e la Fiorentina trema per la perdita della sua stella. La squadra di casa si spegne presto, ma il Cesena non ne approfitta e si limita ad alcune accelerazioni di Iaquinta. Nella ripresa, botta e risposta Santana, centrale para Boruc, e Montolivo, punizione non lontana dall’incrocio, poi il vantaggio viola con autorete di Moras, nel tentativo di anticipare Amauri su cross di Pasqual (61’). Il Cesena prova a scuotersi sempre e solo con Iaquinta, ma la sua punizione è respinta da Boruc, la Fiorentina raddoppia su azione di angolo, torre di Natali e girata vincente di Nastasic (74’). Antonioli poi è bravissimo a deviare un diagonale di Cerci.
I MIGLIORI:        Boruc, Natali, Nastasic, Pasqual, Montolivo; Rodriguez, Martinez
I PEGGIORI:       Lazzari, Salifu, Amauri; Antonioli, Moras, Rossi, Martinho
INTER – CATANIA                    2-2 (Gomez(C), Izco(C), Forlan(I), Milito(I))
         Discesa all’inferno e ritorno per l’Inter, che certo non può dirsi soddisfatto per un pareggio casalingo contro il Catania, ma considerata come si era messa la partita può accontentarsi. Forlan parte bene e impegna due volte Carrizo, ma al primo affondo il Catania va in rete, con lancio illuminante di Lodi per Gomez, dribbling secco dell’argentino su Nagatomo e palla in rete (20’). Doccia fredda su San Siro, ma non è finita. Barrientos di divora il 2-0, Izco lo segna, anche se la posizione dell’assistman Marchese era irregolare (38’). Il popolo nerazzurro rumoreggia. Ranieri cambia tutto nell’intervallo e inserisce anche Sneijder. La squadra di Ranieri si sveglia solo dopo il gol di Forlan, segnato con la complicità di Carrizo (71’). Lo stesso Forlan apre per Milito, diagonale imparabile ed è pareggio (80’). C’è ancora tempo per un paio di occasioni divorate: da una parte Seymour solo davanti a Julio Cesar tocca debolmente, dall’altra Pazzini, ancora lui, si fa deviare il tiro a botta sicura da Carrizo. L’Inter non è uscita dalla crisi e ora pure l’Europa meno prestigiosa sembra utopia, il Catania invece può sognare e godersi un Montella che sta facendo cose egregie.
I MIGLIORI:        Poli, Forlan, Milito; Almiron, Barrientos, Gomez, Izco
I PEGGIORI:       Nagatomo, Cambiasso, Palombo, Pazzini; Carrizo, Motta
JUVENTUS – CHIEVO             1-1 (De Ceglie(J), Dramè(C))
         La Juventus rimane imbattuta dopo ventisei giornate di campionato, ma, e questo è il dato preoccupante, i bianconeri non sanno più vincere e cominciano a veder fuggire il Milan. Eppure la Juve era partita bene e dopo un’occasione per Matri, ecco il gol di De Ceglie che ribadisce in rete una punizione di Pirlo finita sul palo (18’). La partita rimane vivace: da un lato azione personale di Vucinic e bomba di Padoin deviata da Sorrentino, dall’altra girata di Sammarco di poco fuori. Nella ripresa, Chievo pericoloso per primo con una punizione di Acerbi, poi miracolo di Sorrentino su Padoin. I gialloblu crescono e dopo essere andati vicini al pari con Moscardelli, lo trovano con un tiro di Dramè deviato da Bonucci (76’). Juve stranamente timida e l’unica occasione è a tempo scaduto con un destro di Pirlo su cui Sorrentino si fa trovare pronto.
I MIGLIORI:        Chiellini, De Ceglie, Giaccherini; Sorrentino, Acerbi, Dramè, Bradley, Moscardelli
I PEGGIORI:       Matri, Vucinic; Luciano
LECCE – GENOA                      2-2 (Sculli(G), Muriel(L), Brivio(L), Sculli(G))
         Pareggio probabilmente giusto, ma che non accontenta nessuno: il Lecce interrompe sul più bello la sua rincorsa salvezza perché tutte le concorrenti vincono, ma al Genoa non basta questo punto per dirsi completamente fuori dalla zona calda. Genoa spavaldo in avvio con un destro di Kucka da fuori, prima del gol di tacco di Sculli, servito da Jankovic (21’). La gara si mette in salita per il Lecce che fatica a organizzare una reazione. Ancora Genoa, infatti, con Palacio fermato al momento del tiro, poi proteste leccesi per mancata espulsione di Kucka, mentre ad essere allontanato per proteste è il tecnico salentino Cosmi, e per un contatto dubbio su Muriel in area di rigore genoana. Nella ripresa, però, il Lecce raddrizza la gara con contropiede magistrale concluso in gol da Muriel (61’). Il Genoa non ci sta e Jankovic con due bolidi su punizione impegna severamente Benassi. Dall’altra parte, Brivio fa di meglio con uno splendido sinistro di Brivio dai trenta metri (81’). Ma proprio quando il Lecce credeva di aver compiuto la rimonta, Sculli trova la deviazione vincente, complice la deviazione involontaria di un difensore salentino (86’). Addirittura Sculli potrebbe fare il terzo, ma conclude malissimo un contropiede 3 contro 1 della sua squadra.
I MIGLIORI:        Brivio, Bertolacci, Muriel; Jankovic, Kucka, Sculli, Palacio
I PEGGIORI:       Tomovic, Cuadrado, Delvecchio, Di Michele; Frey, Mesto, Biondini, Rossi
PALERMO – MILAN                 0-4 (Ibrahimovic(3), Thiago Silva)
         Archiviate, forse, definitivamente le polemiche di Milan – Juve, i rossoneri l’ultima risposta ai rivali per lo scudetto la danno sul campo del Palermo, annichilendo una squadra che finora in casa aveva fornito le sue migliori prestazioni e costruito le sue fortune. Milan subito padrone del campo e pericoloso prima con una bomba di Ibra deviata da Viviano, poi con slalom e tiro fuori di Emanuelson. Il Palermo ci prova timidamente con un’azione personale di Barreto, ma il tiro è centrale. Il vantaggio rossonero nasce su errore di Mantovani, Robinho serve Ibrahimovic e lo svedese non sbaglia (21’). I rosanero provano a reagire ma non producono altro se non un paio di mischie, mentre i rossoneri sono letali con il solito Ibrahimovic ancora servito da Robinho (31’). Lo svedese chiude definitivamente pochi minuti dopo con un destro a giro di giustezza (35’). Solo un miracolo di Viviano gli impedisce il poker, ma il Palermo è ormai in disarmo. Il numero uno rosanero salva ripetutamente la sua porta nella ripresa su Ibra, Thiago Silva ed El Shaarawy, ma nulla può sull’imperioso stacco di testa del brasiliano su cross del Faraone (58’). Palermo pure sfortunato: ancora Barreto coglie il palo dopo sfondamento di Aguirregaray, Zahavi si divora un’occasione clamorosa. Finisce 0-4 e ora più che mai, i rossoneri sono i favoriti numero uno per lo scudetto.
I MIGLIORI:        Abate, Thiago Silva, El Shaarawy, Ibrahimovic, Robinho
I PEGGIORI:       Viviano, Mantovani, Munoz, Pisano, Bertolo, Ilicic, Budan;
PARMA – NAPOLI                    1-2 (Cavani(N), Zaccardo(P), Lavezzi(N))
         Parma furioso per una sconfitta che non avrebbe meritato, considerate anche le clamorose sviste arbitrali pro Napoli. Primo tempo equilibrato, occasioni per Galloppa e Lavezzi, poi il vantaggio campano con Cavani che ribadisce in rete un rigore fattosi parare da Mirante e che lui stesso si era procurato (40’). Il Parma sfiora subito il pari con una proiezione offensiva di Paletta. Ad avvio ripresa i ducali protestano per un presunto tocco di mano di Dossena su colpo di testa di Biabiany. Mariga si divora un rigore in movimento, Cavani tiene sveglio Mirante, Valdes ci prova da lontano poi è Zaccardo a trovare il tap in vincente dopo una difettosa respinta di De Sanctis su girata di Paletta (77’).  Non è finita, perché il Napoli si riporta in vantaggio con Lavezzi, bravo a sfruttare un assist di Cavani (86’), ma era in fuorigioco. Il Pocho potrebbe addirittura bissare poco dopo ma il suo tiro a porta vuota su assist di Inler finisce sul palo. I ducali rischiano di essere risucchiati in cattive acque, ma giocando così non avranno problemi, azzurri sempre più su in classifica.
I MIGLIORI:        Mirante, Zaccardo, Mariga, Giovinco; Cannavaro, Inler, Hamsik, Lavezzi
I PEGGIORI:       Modesto, Musacci, Okaka; De Sanctis, Grava, Dzemaili, Gargano
ROMA – LAZIO                         1-2 (Hernanes(rig)(L), Borini(R), Mauri(L))
         Big match di giornata: un derby capitolino sentitissimo con una posta in palio altissima anche per la classifica. Gara però condizionata dagli episodi: dopo appena sette minuti infatti, Stekelenburg stende Klose lanciato versa la porta, per l’arbitro è rigore ed esplusione per il portiere olandese della Roma, Hernanes trasforma (10’). La Roma però non ci sta ed è brava a reagire subito: sugli sviluppi di una punizione, Taddei mette un traversone in mezzo, Juan colpisce la traversa, ma sulla ribattuta il più lesto di tutti è il solito Borini (16’). La partita rimane equilibrata, nonostante l’inferiorità numerica giallorossa, ma è la Lazio a fare la gara, come è normale che sia. Gli uomini di Reja, però, non riescono a rendersi pericolosi. Nella ripresa Totti ci prova da lontanissimo, fuori non di molto, ma i giallorossi cominciano a perdere terreno. La Lazio si riporta avanti con Mauri, che sbuca alle spalle di tutti su una punizione di Hernanes e batte Lobont (61’). I biancocelesti potrebbero dilagare ma Hernanes e Gonzalez si fanno ipnotizzare da Lobont, poi è Totti a sfiorare il pareggio di testa. Finale incandescente e parità numerica ristabilita per esplusione di Scaloni, ma vince la Lazio, che resta da sola al terzo posto e allontana la Roma dall’Europa.
I MIGLIORI:        De Rossi, Bojan, Borini, Totti; Hernanes, Ledesma, Matuzalem, Mauri
I PEGGIORI:       Stekelenburg, Lobont, Heinze, J. Angel, Taddei; Marchetti, Biava, Scaloni
SIENA – CAGLIARI                  3-0 (Bogdani, Calaiò, Del Grosso)
         Sfida salvezza delicatissima e vinta con merito dal Siena, bravo prima a trovare il vantaggio, poi a difendersi con ordine e chiudere il match di rimessa. A rendersi pericolosi per primi, però, sono proprio i sardi con i colpi di testa di Astori e Thiago Ribeiro, bravo Pegolo in entrambe le occasioni. Il Siena trova il vantaggio a sorpresa con Bogdani, dopo che Agazzi aveva respinto un tiro a botta sicura di Giorgi, dopo azione personale di Destro (40’). Nella ripresa ti aspetti la reazione del Cagliari e invece è il Siena ad andare vicino al raddoppio ancora con una grande azione di Destro. I sardi rispondono i tiri fuori misura di Nainggolan e Cossu, mentre sull’altro fronte Brienza sfiora un eurogol. Eurogol che trova invece Calaiò con un sinistro potente e carico d’effetto che si spegne nell’angolino (35’). Il Siena trova anche il 3-0 con un altro sinistro, quello di Del Grosso, liberato sottomisura da un lancio millimetrico di Brienza (82’).  Doppio scopo raggiunto per i toscani: allontanare il Lecce terz’ultimo e risucchiare nella lotta salvezza qualche avversaria in più.
I MIGLIORI:        Pegolo, Del Grosso, Brienza, Bogdani, Calaiò; Conti, Cossu
I PEGGIORI:       Gazzi; Agazzi, Pisano, Ekdal, Nenè, Thiago Ribeiro
UDINESE – ATALANTA          0-0
         Un po’ di preoccupazione per questa Udinese, che in casa non è più infallibile come fino a qualche settimana fa. Merito anche di un’Atalanta che ha giocato una partita gagliarda e intelligente. I friulani spingono con Di Natale, Fabbrini e Asamoah, ma la mira e Consigli dicono no. Nella ripresa Guidolin cambia, ma il risultato rimane lo stesso: l’Atalanta non si vede mai dalle parti di Handanovic, ma l’Udinese davanti è poco concreta. L’occasione migliore è al tramonto del match ma su Di Natale Consigli fa Superman e devia in calcio d’angolo Udinese staccato dalla Lazio e ora quarto, l’Atalanta continua il suo campionato di metà classifica e considerate le premesse è un gran campionato.
I MIGLIORI:        Benatia, Danilo, Domizzi, Di Natale; Consigli, Bellini, Manfredini
I PEGGIORI:       Armero, Fabbrini, Fernandes, Pazienza; Brighi, Cazzola, Marilungo